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ATTI FONDATIVI

DISTRETTO ECONOMIA CIVILE
Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini

La Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini è il primo Ente sovracomunale in Italia a costituirsi quale Distretto dell’Economia Civile e sociale. Questi i comuni coinvolti: Cave, Colonna, Frascati, Gallicano nel Lazio, Genazzano, Grottaferrata, Monte Compatri, Monte Porzio Catone, Palestrina, Rocca di Papa, Rocca Priora, San Cesareo e Zagarolo.

“L’istituzione del Distretto dell’Economia Civile e Sociale – spiega il Presidente Danilo Sordi, – avvenuta nella riunione della Giunta comunitaria nella seduta del 16 Maggio, vuole rappresentare il primo atto politico caratterizzante la nuova amministrazione della Comunità Montana allo scopo di dare corpo e sostanza alle intuizioni strategiche contenute nel nuovo Piano di Sviluppo Socioeconomico 2018-2023 approvato all’unanimità dal Consiglio comunitario lo scorso anno. Accanto alle forme tipiche dello Stato e del mercato, le attività di economia civile possono dar vita ad istituzioni di welfare civile che facciano dell’inclusione e della partecipazione le parole chiavi di un nuovo Rinascimento del territorio amministrato. Si tratta di una sfida importante alla quale tutti i comuni e tutto il territorio sarà chiamato a partecipare attraverso tavoli di lavoro che elaboreranno proposte e progetti comuni per uno sviluppo socioeconomico sostenibile e per la costruzione di processi capaci di innescare politiche di cambiamento dei modelli organizzativi esistenti”.

“Il Distretto – aggiunge il Direttore generale della Comunità Montana, Mauro Rodolfo Salvatori – sarà un processo Culturale e Politico finalizzato all’utilizzo del potenziale relazionale inutilizzato per implementare lo sviluppo del contesto territoriale. Uno sviluppo che riguarderà contemporaneamente le dimensioni sociali, culturali, economiche e ambientali e si concretizzerà attraverso un nuovo metodo progettuale, una infrastruttura di relazione fra attori diversi e innovative prassi operative. Anche le imprese (profit e no profit) verranno responsabilizzate: saranno chiamate, infatti, ad essere più attente allo sviluppo sociale ed economico del territorio. Le potenzialità di questo nuovo percorso di crescita, che fa coincidere lo sviluppo individuale con quello collettivo, sono numerose e ancora tutte da scoprire insieme”. 

La prima azione operativa riguarderà l’attivazione della Comunità di Progetto e dei possibili tavoli di lavoro, finalizzati allo studio e all’elaborazione di pratiche di valore che possono contribuire alla realizzazione di un distretto dell’economia civile per l’area resiliente e collaborativa mediante azioni, prassi, processi e contesti che producano valore per la comunità e che incrocino tra di loro i 5 sistemi fondamentali (istituzioni, attori economici, società civile, scuola-università e i cittadini).

“I paradigmi della scienza economica prevalente – conclude il Presidente Sordi – è ormai evidente come siano entrati in crisi sia sul piano dell’interpretazione della realtà sia su quello normativo. È quindi urgente e necessario operare una riconciliazione tra il sociale e l’economico, superando l’impostazione per cui tutto si riconduce al calcolo dei costi o a vincoli da minimizzare. In questo senso è necessario pensare a una economia e a un welfare innestati nella società civile, in grado al tempo stesso di esercitare un’azione di pressione e di contaminazione nei confronti tanto dello Stato quanto del mercato”.

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