Approvato il Regolamento per la cura, la gestione condivisa e la rigenerazione dei beni comuni del Distretto dell’Economia Civile e Sociale della Comunità Montana Castelli Romani e Prenestini. Si tratta di una prima azione messa in campo a seguito della costituzione del Distretto a cui hanno aderito quasi tutti i comuni montani.
Il Regolamento disciplina forme di collaborazione tra la società civile, i cittadini, le agenzie formative, le imprese profit e no-profit attive nel territorio gli enti locali e la XI Comunita’ Montana finalizzate alla cura, rigenerazione e la gestione condivisa dei beni comuni presenti sul territorio.
“Per Beni comuni intendiamo i beni materiali e immateriali che la Società civile e le Amministrazioni sono tenute a gestire in una maniera condivisa, garantendo responsabilità nella cura – spiega il Commissario straordinario della Comunità Montana, Danilo Sordi. – Questa gestione partecipata tra le parti è assicurata da un patto di collaborazione. Attraverso quest’ultimo – conclude Sordi – viene definito l’ambito degli interventi di cura, gestione condivisa o rigenerazione di beni comuni”.
Numerose sono le esperienze portate avanti in campo nazionale da molti comuni in collaborazione con imprese profit e no profit e gruppi di cittadini che hanno consentito a molte comunità di riappropriarsi di spazi comuni non utilizzati garantendone la cura, la funzionalità promuovendo l’aggregazione, in qualsiasi momento, di altre cittadine e di altri cittadini interessati a partecipare alle attività progettate.
“Strumento di attivazione delle progettualità è il Patto di collaborazione, attivabile su proposta della società civile o dell’amministrazione proprietaria del bene e basato sulla fiducia reciproca sulla trasparenza, e finalizzato alla prossimità, inclusività, sostenibilità, responsabilità e gestione comunitaria – aggiunge il Subcommissario della Comunità Montana, Serena Gara. – Un esempio già sperimentato con successo da alcuni comuni è quello degli orti sociali i quali oltre ad aver attivato positivi processi economici hanno rappresentato un progetto di rigenerazione urbana di notevole valore comunitario”.
“L’azione della Comunità Montana – dichiara il Direttore generale Rodolfo Salvatori- attua le previsioni della Legge Regione Lazio n. 10 del 26 Giugno 2019 nella quale sono indicati i processi di sviluppo territoriale che promuovono l’amministrazione condivisa dei beni comuni”.